Palazzo Barberini in Rome: Pietro da Cortona and the Triumph of Divine Providence

Palazzo Barberini in Rome: Pietro da Cortona and the Triumph of Divine Providence

Italian version below*

During his pontificate, Maffeo Barberini, who rose to the papal throne with the name of Urban VIII (1623-1644), invested a lot of energy in artistic patronage.

For the decoration of the noble hall of the family Palace, finished in those years by Carlo Maderno with the help of Francesco Borromini, Urban VIII called one of the best painters “on the square”: Pietro da Cortona.

The works began in 1632 and ended in 1639. The subject to be frescoed, a clear celebration of the political and spiritual power of the Barberini, was proposed by Francesco Bracciolini, a court scholar. He decided to celebrate, through allegories and mythological scenes, the apotheosis of Divine Providence and at the same time that of the entire Barberini family.

The fresco was made entirely by Cortona in a large number of “days”.

Entering the hall of the Palazzo one is almost intimidated by the size of the decoration (1400x2400cm). The work Cortonian represents one of the early examples of Baroque in Rome, the subtle line between reality and fiction is no longer perceived.

The vault, open to the sky, is divided into five areas by a fake monochrome frame interrupted at the corners by octagonal medallions.

In the central part, we recognize Divine Providence, above the three theological virtues – Faith, Hope, and Charity – which support a laurel wreath in which bees fly, the heraldic symbol of the Barberini.

Laterally the scenes celebrate the good governance of the papal family (Peace enthroned is advised by Prudence, the Triumph of Religion and Spirituality, the Fall of the Giants, Hercules chasing away vices and harpies).

At the corners, there are 4 animals that refer to the virtues of the Pope: the lion for the fortress, the unicorn for purity, the bears for prudence, and the griffin for wisdom.

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Durante il suo pontificato Maffeo Barberini, salito al soglio papale con il nome di Urbano VIII (1623-1644), investì tantissimi energie nel mecenatismo artistico.

Per la decorazione del salone nobile del Palazzo di famiglia, terminato in quegli anni da Carlo Maderno con l’aiuto di Francesco Borromini, Urbano VIII chiamò uno tra i migliori pittori presenti sulla piazza: Pietro da Cortona.

I lavori iniziarono nel 1632 e terminarono nel 1639. Il soggetto da affrescare, una chiara celebrazione del potere politico e spirituale dei Barberini, fu proposto da Francesco Bracciolini, erudito di corte. Egli decise di celebrare, attraverso allegorie e scene mitologiche, l’apoteosi della Divina Provvidenza ed al contempo quella dell’intera famiglia Barberini.

L’affresco fu realizzato interamente dal Cortona in un numero ampio di “giornate”.

Entrati nel salone del Palazzo si è quasi intimoriti dalla grandezza della decorazione (1400x2400cm). L’opera cortoniana rappresenta uno dei precoci esempi di barocco a Roma, non si percepisce più la sottile linea tra la realtà e la finzione.

La volta, aperta sul cielo, è suddivisa in cinque zone da una finta cornice monocroma interrotta agli angoli da medaglioni ottagonali.

Nella parte centrale si riconoscono la Divina Provvidenza, in alto le tre virtù teologali – Fede, Speranza e Carità – che sorreggono una corona di alloro nella quale volano le api, simbolo araldico dei Barberini.

Lateralmente le scene celebrano il buon governo della famiglia papale (la Pace in trono viene consigliata dalla Prudenza, il Trionfo della Religione e della Spiritualità, la Caduta dei Giganti, Ercole che caccia i vizi e le arpie).

Agli angoli sono posti 4 animali che si riferiscono alle virtù del Papa: il leone per la fortezza, il liocorno per la purezza, le orse per la prudenza e il grifone per la saggezza.

InfoSite: Palazzo Barberini

…Palazzo Barberini ospita una magnifica pinacoteca con numerosi capolavori come la Fornarina di Raffaello ed il ritratto di Beatrice Cenci opera di Guido Reni!

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