Lo Stadio dei Marmi
Lontano dai giri turistici… trascurato da coloro che si recano allo Stadio Olimpico, lo Stadio dei Marmi – Pietro Mennea– al di là di ogni idea politica, ammalia e quasi intimorisce con i suoi giganti in marmo di Carrara.
Mussolini scelse Roma come suo palcoscenico e nel 1925 avviò un rinnovamento della città attraverso una nuova architettura che diventasse appunto strumento di propaganda.
Il Foro Italico, in origine era noto come Foro Mussolini, era un vasto complesso sportivo che ospitava l’Accademia fascista maschile di educazione fisica (oggi il Palazzo del Coni). Il suo prolungamento, lo Stadio dei Marmi – Pietro Mennea, era utilizzato solo ed esclusivamente per l’atletica e non per il calcio che poteva svolgersi nel c.d. Stadio dei Cipressi (oggi noto come Stadio Olimpico).
Enrico del Debbio fu incaricato di progettare l’intera area. Lo Stadio dei Marmi, dalla forma ovale con 6 corsie per l’atletica, grade perimetrali in marmo, capienza che supera i 5000 posti, fu inaugurato nel 1932.
Sulle gradinate furono poste 60 statue donate dalle province italiane e rappresentanti le attività sportive. Ogni gigante di marmo è caratterizzato appunto da un oggetto/simbolo (strigile per il pugilato, giavellotto….) che rinvii ad azioni sportive.
Furono realizzate da scultori non famosi (alcuni poi conobbero la notorietà nel tempo come Canevari ed Aldo Buttini). Sul lato sinistro è un podio con alla base un gruppo di lottatori in bronzo, opera di Aroldo Bellini.
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