Keith Haring, TuttoMondo in Pisa

Keith Haring, TuttoMondo in Pisa

(Italian Version below*)

I am fascinated by art at 360 degrees and for this reason, I preferred, even during my university education, not to follow a “branch”, but to study “entirely” art in order to have, always and in any case, in mind a division into periods, and the possibility of contextualizing a work of art and the artist who created it. 

I can hardly break away from the Renaissance and the Italian Baroque, but I have tried to open my horizons towards some sectors of the contemporary

The American period of pop and street art of a New York inflamed by artistic rebellion, by the desire to give an art understandable to everyone, remains my favorite.

When I arrived in front of Keith Haring’s opera TuttoMondo in Pisa a few years ago, I experienced a great emotion. 

It always happens that she is overwhelmed, as by a Stendhal syndrome when the work so dreamed of and studied in the books appears before my eyes. 

I would make my life an uninterrupted journey to discover my favorite masterpieces and good food. More than ever, I am chasing experiential tourism.

Keith Haring, considered the father of street art, was born in Pennsylvania in 1958. He dies of HIV, just 32 years old in 1980 in New York. An existential and artistic life fulminating made of excesses, drugs, alcohol and great friendships, with Jean Miqueal Basquiat and Andy Warhol.

TuttoMondo is the last public work, created in the month of June 1989 shortly before his death and the only one of his career to be thought of as a permanent work.

Keith meets Pier Giorgio Castellani, a young student from Pisa, who will invite him to spend a few weeks in Tuscany. Thus was born the idea of ​​leaving a great work in the city of Pisa with a universal message of peace, happiness, and harmony. He chose as “support”  the external wall of the convent of the Sant’Antonio Abate church. 

This was an “en Plein air” job, as the French Impressionists liked to say, and the whole community of Pisa actively participated. 

Haring said: Pisa is incredible. I don’t know where to start, I realize now that it is one of the most important projects of my life.

Reading the work knowing the hinges of Haring is all in all simple. On the wall, there are 30 human figures and some animals: a dolphin, a classic dog symbol of loyalty, a monkey, a bird.

Haring loved to convey ecological messages, in support of nature and the planet. At the center of the murals is the Pisan cross, the symbol of the city, made with four human figures joined at waist height. However, our gaze is undoubtedly struck by the figure that has a TV instead of the head, a reference to the boom in consumerism, and by the figure of the woman cradling a child.

The work was completed in a few days of uninterrupted work. The artist stayed in a hotel in front of the convent and thus had the opportunity to see the work constantly growing. He said: “I can also watch my piece of art in the evening before falling asleep and peeking at the reactions of the people who pass by here to observe him, it is something magnificent”.

When you visit Pisa, starting like everyone else from Piazza dei Miracoli with the Baptistery, the Duomo and the Leaning Tower, don’t forget to open your eyes to the contemporary art, for a swim in this fantastic world of colors. TuttoMondo can be reached on foot in just 2km!

A wall is made to be drawn, a Saturday evening to spree and life is made to be celebrated.

All rights reserved*

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Sono affascinata dall’arte a 360 gradi.

Ho preferito, anche durante la mia formazione universitaria, non seguire un “ramo”, ma studiare “interamente” l’arte per avere, sempre e comunque, in mente una periodizzazione e la possibilità di contestualizzare un’opera e l’artista che l’aveva creata.

Riesco difficilmente a staccarmi dal Rinascimento e dal Barocco Italiano, ma ho cercato di aprire i miei orizzonti verso alcuni settori del Contemporaneo. 

Il periodo americano della pop e street art di una New York infiammata dalla ribellione artistica, dalla voglia di regalare un’arte comprensibile a tutti, rimane il mio preferito.

Quando alcuni anni fa sono arrivata dinanzi a TuttoMondo di Keith Haring a Pisa, ho vissuto  una grandissima emozione. Accade sempre che sia travolta, come da una sindrome di Stendhal, nel momento in cui l’opera tanto sognata e studiata sui libri appare dinanzi ai miei occhi. Cerco di fare della mia vita un viaggio ininterrotto alla scoperta dei miei capolavori preferiti e del buon cibo. Rincorro più che mai un turismo di tipo esperienziale.

Keith Haring, considerato il padre della street art, nasce nel 1958 in Pennsylvania. Morirà, malato di HIV, a soli 32 anni nel 1980 a New York. Una vita esistenziale ed artistica fulminante fatta di eccessi, droga, alcool e grandi amicizie, con Jean Miqueal Basquiat e Andy Warhol.

TuttoMondo è l’ultima opera pubblica, realizzata nel mese di Giugno del 1989 poco prima della morte e l’unica della sua carriera ad essere pensata come opera permanente.

Keith incontra Pier Giorgio Castellani, giovane studente di Pisa, che lo inviterà a trascorrere qualche settimana in Toscana. Nascerà così l’idea di lasciare nella città di Pisa un’opera grandiosa con un messaggio universale di pace, felicità ed armonia. Il “supporto”prescelto sarà la parete esterna del convento della Chiesa Sant’Antonio Abate. 

Fu questo un lavoro “en plein air”, come amavano dire gli impressionisti francesi, e la cittadinanza partecipò attivamente. 

Haring affermò: Pisa è incredibile. Non so da dove cominciare, mi rendo conto ora che si tratta di uno dei progetti più importanti della mia vita.

La lettura dell’opera conoscendo i cardini di Haring è tutto sommato semplice. Sulla parete si riconoscono 30 figure umane ed alcuni animali: un delfino, un cane classico simbolo di fedeltà, una scimmia, un volatile.

Amava veicolare messaggi di tipo ecologico, a sostegno della natura e del pianeta. Al centro del murales si trova la croce pisana, simbolo della città, realizzata con quattro figure umane unite all’altezza della vita. Il nostro sguardo è però indubbiamente colpito dalla figura che al posto della testa ha un televisore, richiamo al boom del consumismo, e dalla figura della donna che culla un bambino.

L’opera fu realizzata in pochi giorni di lavoro ininterrotto. L’ artista  soggiornava in un hotel di fronte il convento ed aveva così la possibilità di vedere il lavoro crescere costantemente. Keith affermava:  “Posso guardarlo anche la sera prima di addormentarmi e sbirciare le reazioni della gente che passa di qui ad osservarlo, è qualcosa di magnifico”.

Quando visiterete Pisa, partendo come tutti dalla Piazza dei Miracoli con il Battistero, il Duomo e la Torre Pendete non dimenticate di aprire i vostri occhi verso il contemporaneo, per un bagno in questo mondo di colori fantastico raggiungibile anche a piedi in soli 2km!

Un muro è fatto per essere disegnato, un sabato sera per far baldoria e la vita è fatta per essere celebrata. (K.H.)

InfoSite: GoogleMaps Pisa

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