Borghese Gallery, Mariano Rossi

Borghese Gallery, Mariano Rossi

Italian Version below*

“Getting lost in looking” is one of the quotes I use most in my articles, it is a leap into the university past, in the thesis that made me discover even more the photographs of Mimmo Jodice. It’s a quote I borrowed from him.

Whenever I enter the Borghese Gallery, I “lose myself watching” especially if my wandering starts from the entrance hall, Mariano Rossi.

The majestic vault decorated by Mariano Rossi carried out between 1775-1779 is part of the renovation of the “casino of delights for the eyes – today a gallery” commissioned by Prince Marcantonio IV Borghese and directed by the architect Antonio Asprucci.

I could look at it for hours, my neck would suffer, but my heart would be filled with joy and beauty.

The pictorial theme chosen is not accidental: Rome is celebrated and the Borghese are celebrated, in particular the birth of Camillo, son of Marcantonio IV, which took place on August 8, 1775. Camillo will then marry Paolina Bonaparte, Napoleon’s sister.

At the center of the decoration, Mariano Rossi, a painter born in Sciacca in 1731, inserts Romulus, surrounded by the motifs of Justice, Fidelity and Honor that triumph thanks to the action of Time on Vices, such as Calumny, Deception and Falsehood.

The founder of the eternal city is welcomed into Olympus by Jupiter to propitiate the victory of Furio Camillo, a Roman general, against Brenno, king of the Gauls. Nothing is left to chance, we note the similarity of the names “Furio Camillo with Camillo Borghese”.

The Fame of Rome with its victories is displayed in the stories surrounding the central theme.

The Salone Mariano Rossi is imposing in size and welcomes, in addition to the decorations of the vault, an infinite series of masterpieces such as the sculpture of Marco Curzio who throws himself into the Forum, a Baroque addition by Pietro Bernini who sculpted the leader.

The horse is ancient, dated to the 2nd century AD. The work originally, at the time of Scipio, was walled on the facade externally, towards Porta Pinciana.

Marco Curzio “sacrifices” himself for his country as Scipione Borghese did on the occasion of the flood of the Tiber in 1606.

In the hall the colossal statues of Isis, Era, and the Warring Satyr (left side) and Adriano and Antonino Pio (right side).

Impossible not to mention the wonderful mosaics, 4th century AD, with scenes of gladiators and hunts discovered in 1834 along the Casilina (Terranova property and after Borghese).

InfoSite: Borghese Gallery

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“Perdersi a guardare” è tra le citazioni che utilizzo maggiormente nei miei articoli, è un salto nel passato universitario, nella tesi che mi ha fatto scoprire ancor di più le fotografie di Mimmo Jodice. E’ una citazione che ho preso in prestito da lui.

Ogni qual volta entro nella Galleria Borghese, mi “perdo a guardare” soprattutto se il mio gironzolare inizia dal Salone di Ingresso, Mariano Rossi.

Nell’ambito dei lavori di rinnovamento del “casino di delizie per gli occhi-oggi galleria” voluti dal principe Marcantonio IV Borghese e diretti dall’architetto Antonio Asprucci, si inserisce la maestosa volta decorata da Mariano Rossi eseguita tra il 1775-1779.

Potrei guardarla per ore, ne risentirebbe la mia cervicale, ma il cuore si rimpierebbe di gioia e di bellezza.

Il tema pittorico scelto non è casuale: si celebra Roma e si celebrano i Borghese, in particolar la nascita di Camillo, figlio di Marcantonio IV, avvenuta l’8 Agosto del 1775. Camillo sposerà poi Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone.

Al centro della decorazione, Mariano Rossi, pittore nato a Sciacca nel 1731, inserisce Romolo, contornato dai motivi della Giustizia, della Fedeltà e dell’Onore che trionfano grazie all’azione del Tempo sui Vizi, quale Calunnia, Inganno e Falsità.

Il fondatore della città eterna è accolto nell’Olimpo da Giove per propiziare la vittoria di Furio Camillo, generale romano, contro Brenno re dei Galli. Nulla è lasciato al caso, notiamo l’assonanza dei nomi “Furio Camillo con Camillo Borghese”.

La Fama di Roma con le sue vittorie è dispiegata nelle storie poste a contorno del tema centrale.

Il Salone Mariano Rossi è imponente per dimensioni ed accoglie oltre alle decorazioni della volta una serie infinita di capolavori come la scultura del Marco Curzio che si getta nel Foro, integrazione barocca di Pietro Bernini che scolpisce il condottiero.

Il cavallo è antico, datato al II secolo d.C. L’opera al tempo di Scipione era murata esternamente sulla facciata, verso Porta Pinciana.

Marco Curzio si “sacrifica” per la patria come aveva fatto Scipione Borghese in occasione dell’alluvione del Tevere del 1606.

Spiccano nel salone le statue colossali di Iside, Era, e del Satiro Combattente (lato sinistro) e di Adriano ed Antonino Pio (lato destro).

Impossibile non accennare ai meravigliosi mosaici, IV secolo d.C., con scene di gladiatori e cacce scoperti nel 1834 presso la tenuta di Torrenova sulla Casilina.

InfoSite: Galleria Borghese

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