Colui che si deterge: l’Apoxyomenos
Tra le primissime opere che si incontrano nel percorso del Museo Pio Clementino (sezione dei Musei Vaticani) c’è la scultura dell’Apoxyomenos, rinvenuta nel 1849 durante lo scavo di un edificio di età imperiale, nella zona di Trastevere (Roma, Vicolo dell’Atleta).
Il termine Apoxyomenos deriva dal verbo greco “detergere” e fa riferimento ad una pratica in uso nell’Antica Grecia. Gli atleti usavano ungersi con olii prima di affrontare le gare, successivamente si detergevano con la sabbia utilizzando un cucchiaio ricurvo, detto strigile.
La statua dell’Apoxyomenos dei Musei Vaticani in marmo pentelico è una copia romana realizzata intorno al I secolo d.C. ,replica di un capolavoro bronzeo di Lisippo andato perduto e databile intorno al 320 a.C.
Ciò che distingue l’Apoxyomenos da altre statue è una diversa concezione dello spazio figurativo; fino a quel momento le statue avevano un solo punto di vista privilegiato – quello frontale – in questo caso Lisippo rompe con la tradizione: l’Apoxyomenos può essere guardato da diverse angolazioni senza perdere grazia ed equilibrio e conquista completamente la sua posizione nello “spazio”.
Il braccio, teso in avanti verso l’osservatore, sottolinea la conquista dello spazio, il torace resta in secondo pian e la solidità della statua si concentra nella parte sinistra con la gamba portante.
La conquista dello spazio a 360 gradi era il tassello mancante della c.d. arte classica….
Info: QUI
Sostieni #laculturachevince, aiuta la condivisione.
Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione scritta di Selenia Morgillo.