La Fanciulla di Anzio
23 dicembre 1878
…Fui avvisato che in Anzio nella località detta Arco muto, col cader d’una frana, erasi scavata una statua di qualche importanza…” (R.Lanciani)
Rinvenuta nel 1878 ad Anzio, presso l’Arco Muto, fra le rovine della Villa di Nerone, la Fanciulla di Anzio fu custodita dal Principe Ludovico Chigi Aldobrandini presso la Villa c.d. Sarsina.
Il suo fascino richiamò l’attenzione di numerosi studiosi e poco prima che fosse acquisita dallo Stato Italiano i Principi Aldobrandini, nel dicembre 1901, chiesero la licenza per l’esportazione, fortunatamente negata.
La statua della Fanciulla di Anzio (h. 170cm), celebre esempio di scultura ellenistica, realizzata in marmo bianco greco, entrò a far parte delle collezioni del Museo Nazionale Romano nel 1909; fu collocata in un primo momento presso il Museo delle Terme e dal 1998 nella sede di Palazzo Massimo dove è visibile tutt’ora.
L’opera doveva essere collocata in una nicchia per decorare una diaeta, ovvero un ambiente aperto sul paesaggio, usato per il soggiorno e per lo svago della Villa Imperiale che affacciava sul mare.
La fanciulla può essere considerata una sacerdotessa (del culto di Dioniso) o una sacrificante o una promantis; si presenta con una veste arrotolata in vita e avanza recando un vassoio con oggetti votivi come un ramoscello d’olivo, una benda, una zampa di leone.
Negli ultimi anni il Prof. P. Moreno ha voluto vedere nella scultura Fennide la Pizia che previde la gloria di Attalo I di Pergamo e la ritenne una copia di un originale bronzeo greco avanzato del III a.C. dedicato nella stoà dei permageni a Delfi.
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