La società di massa diventa Arte: Pop-Art!

Pop Art è semplicemente un modo di amare le cose…

Così si esprimeva Andy Warhol, tra i maggiori esponenti di questa corrente artistica nata nel XX secolo, quando l’Espressionismo astratto si era inevitabilmente esaurito.

La società di massa diventa arte attraverso un linguaggio popolare che tutti conoscono e con la ripetizione meccanica di immagini commerciali.

La Pop Art sperimenta tecniche inedite. Tra le preferite da Andy Warhol c’è la serigrafia. Il celebre artista, nato a Pittsburgh nel 1928, replica il volto dell’iconica Marilyn Monroe (1967), di Jacqueline Kennedy, di Elvis, delle bottigliette di Coca Cola o delle Soup Campbell (zuppa di minestra in latta, 1962).

Warhol voleva dimostrare che l’esecuzione tecnica talvolta contava più della creazione originale e che il processo artistico con una ripetizione ossessiva dell’oggetto diveniva un vero processo industriale.

Questi semplici oggetti conosciuti a tutti, entravano nelle case di tutti, persone povere e persone ricche, e innescavano un meccanismo del “riconoscere” attraverso cui le masse esprimevano una propria preferenza e proprie scelte. Era un’arte che rappresentava l’immaginario collettivo, ponendo al proprio centro l’uomo in quanto “unico consumatore”.

Grandi tele serigrafate, colori vivaci e sempre sgarcianti erano alla base della Pop Art che in questo modo cercava anche di celare l’angoscia esistenziale della società dei consumi in cui l’uomo del dopoguerra era stato catapultato… in quella stessa società che li avrebbe resi famosi per “15 minuti” come amava ripetere Andy!

 

 

Alcuni capolavori della Pop Art sono esposti al MOMA di New York!

 

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